Preghiera prima di accendere il PC

(In piedi)
PRETE: Ripetiamo insieme, ASCOLTACI BILL GATES.
Tutti: Ascoltaci Bill Gates!
Per i file batch del vecchio MSDOS, sempre più in difficoltà a sopravvivere nelle nuove versioni sempre più prepotenti dei sistemi operativi, programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!
Per le tabelle ASCII a 8 bit, affinché il formato UNICODE supporti tutte le loro varianti, specialmente le faccine cod. 001 e 002, per questo programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!
Per tutti i mouse con la pallina, affinché possano ancora trovare spazio in un futuro mondo di mouse con sensore ottico, per questo programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!
Per coloro che ancora usano le schede perforate, affinché si accorgano che ci fanno non solo una figura da cioccolatai non solo perché sono lenti a fare i calcoli, ma anche perché poi fanno casini alle elezioni del presidente della nazione (USA), per questo programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!
Per tutti i programmatori, affinché non bestemmino più contro Kernighan e Ritchie, per questo programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!
Per tutti gli utenti colpiti da Virus, affinché possano in breve tempo riprendere il loro lavoro, per questo programmiamo.
Ascoltaci Bill Gates!


Rito di offertorio.
(Seduti)
Si accompagna la consegna dei doni (un floppy e l'ultima versione di Office) alla immagine di Babbage con il canto "Guarda quest'offerta commerciale".


Riti di connessione:
(In ginocchio)
Ora ti programmiamo umilmente, manda i tuoi messaggi di errore a far funzionare questi programmi, e rendici partecipi del funzionamento della tua macchina, per tutti i cicli dei cicli... Nella notte in cui fu formattato, Il server prese il file system, lo copiò, lo inviò a tutti i client e disse: Leggete, e ricopiatelo tutti: questo è il mio contenuto, per un nuovo ed eterno backup, per tutti i cicli dei cicli.
BYTE.
Dopo il backup, allo stesso modo, prese i driver di periferica, li copiò, li inviò per posta ai suoi client, e disse: Tenete, e aggiornateli tutti, questa è la mia configurazione, disponibile per voi e per tutti, in sostituzione della vecchia, per la nuova ed eterna evoluzione, per tutti i cicli dei cicli.

MISTERO DELLA PROGRAMMAZIONE!
Annunziamo la tua nuova versione, proclamiamo il tuo aggiornamento, nell'attesa che funzioni.
BYTE

IL PRETE: Accoglici tutti a contemplare l'arte della programmazione, insieme con il beato Alan Turing, con Bill Gates, Norton, e tutti gli apostoli che in ogni tempo ti furono graditi.
Ricordati dei vecchi sistemi, che si sono spenti nella speranza di un aggiornamento, lo Z3, il Mark1, l'ENIAC, l'UNIVAC, il sistema /360 IBM, o SPERRY, il Commodore 64, l'Atari System, l'AMIGA 500, e l'Olivetti M24, ammettilli a eseguire ancora qualche programma.
Di noi tutti abbi compassione, donaci di aver parte al mondo del lavoro e insieme con te vedremo l'aggiornamento promesso.
Per Babbage, nostro programmatore. 
BYTE.
Babbage, che hai detto ai tuoi programmatori "Vi do il mio driver, vi lascio il mio CD", non guardare ai graffi sulla superficie ma al software contenuto, e nel nome di Turing, programmeremo il nostro PC.
SCAMBIATEVI IL CD.
(Ci si scambia simbolicamente un CD.)

Programmiamo ora, come tu stesso ci hai insegnato:
Bill Gates che sei nella Microsoft 
non sia piratato il tuo Windows
ben venga la nuova versione
dacci oggi il nostro driver quotidiano
e rimedia ai nostri bug
come noi li rimediamo per i nostri finanziatori 
e non ci indurre alla masterizzazione
ma liberaci dai virus
per tutti i cicli dei cicli.
BYTE.

PRETE: Per Norton, con Norton e in Norton, a te la lode e la gloria, per tutti i cicli dei cicli.
BYTE.
TUTTI: O Bill Gates, non sono degno di craccare il tuo sistema, ma mettici soltanto un bug, ed io sarò arrestato.
(Il rito di connessione è accompagnato dal canto "Copiato Si!")


Riti di conclusione.
PRETE: Kernighan sia con voi!
TUTTI: E con il suo linguaggio! 
Vi istruisca all'arte della programmazione nel nome di Babbage, di Turing e della Microsoft Corporation.
BYTE.

IL PROGRAMMA È FINITO, USCITE IN PACE.
BYTE.

(Alla fine si esegue il canto "Resta con noi su Internet la sera")

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GRATIS: Scuola d'informatica online

OILPROJECT  è una scuola virtuale gratuita ed aperta a tutti, in cui si discute di attualità, internet e innovazione. Le lezioni avvengono vocalmente e sono tenute da volontari che condividono le loro conoscenze con gli altri utenti, senza alcun fine al di fuori di quello della divulgazione libera dell'informazione.
Con più di 9000 studenti, Oilproject è leader italiano nel campo del free e-learning.
L'indirizzo al sito internet è ( http://www.oilproject.org )

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The Pirate eBay riapre beffando tutti!!!

Ci sarebbe cosi tanto, ma cosi tanto da dire su questo argomento che non basterebbe l'intero blog, spece in Italia, il paese dei paradossi e delle contraddizioni.
Ma vediamo di riassumere un poco.

Fino a qualche anno fà chi avrebbe mai pensato che registrarsi un film in VHS (videocassetta) era reato punibile con una multa salatissima, tanto meno poi avremmo avuto noie per farlo. Ve lo immaginereste la finanza o polizia postale che vi arriva a casa e vi fa la multa per avere dei film registrati in VHS? Con l'avvento o meglio, la moda del p2p (peer to peer) è venuta a galla questa cosa che fa veramente ridere (o piangere in molti casi). Un po come le cartine lunghe che si vendono dal tabacchi ma che poi se trovate in tasca a qualcuno, comportano perquisizioni, etc... oppure l'alcol venduto ovunque, e poi se si beve anche solo un bicchiere, multe e addio patente, anche se si è in bici, o a piedi, pensate un po. 
Per il p2p invece le leggi sono queste, se beccati a scaricare materiale coperto da copyright ci si becca una bella multa, mentre se lo condividiamo pure, allora oltre la multa (ancora più salata) si rischia il penale e quindi "possibile galera".
Ma ci pensate? Chi ci dice che una cosa nostra, che abbiamo pagato non possiamo usarla come meglio vogliamo? Per esempio, la play station o xbox, come un elettro domestico che noi possiamo modificare o farci ciò che vogliamo visto che non c'è la regalano mica, anzi... Stessa cosa per i giochi o film e cd musicali che compriamo e quindi sono (dovrebbero essere nostri). Se noi non volessimo rovinare un gioco originale e per questo usassimo una copia che male ci sarebbe? Stessa cosa per i film che noi vogliamo vedere, o la musica che vogliamo ascoltare in macchina e come la fotocopia della patente che teniamo per sicurezza in caso perdessimo l'originale. Chi ci impedisce tutto questo? La legge bisogna conoscerla bene perchè ha mille scappatoie e con un bravo avvocato oggi come oggi è difficile andare in galera. Ecco perchè pagano sempre gli innocenti, quelli che non posson difendersi perchè squattrinati e soprattutto ignoranti, mentre quelli ricchi invece (quasi sempre colpevoli) non pagano mai le loro malefatte.
Dobbiamo per tanto difenderci e tutelarci noi stessi, da soli, facendo ricerche e sfogliando qualche codice (civile o penale), perchè è nel nostro interesse e nessuno meglio di noi stessi può difenderci e/o ha soprattutto interesse a farlo. Possiamo essere noi per primi a consigliare gli avvocati, quelli che scegliamo o vengon scelti per noi, se vediamo che questi sono disinteressati e/o impreparati. Possiamo scegliere di difenderci da soli al caso, quindi meglio se preparati. Ma il consiglio che voglio dare, oltre questo di interessarsi alle leggi che ci tutelano è quello di fare in modo di avere un buon avvocato. Non sperare di prenderne uno da poco perchè non abbiamo soldi e cosi spendiamo di meno perchè alla fin fine pagheremo molto molto di più, in denaro, "ragione" e salute. Dobbiam da subito rivolgerci ad uno bravo in quel campo, penalista per il penale, viceversa per il civile, perchè risparmieremo soldi e grane. Prendiamo un prestito, vendiamo ciò che possiamo, facciamo insomma di tutto per tutelarci al meglio e metterci al sicuro quanto più possibile, il prima possibile.
Bisogna sempre avere un avvocato pronto a difenderci nella vita, anche in caso non ne avessimo bisogno al momento, perchè la vita è piena di imprevisti e dobbiamo essere sempre pronti, spece poi se facciamo cose che sappiamo benissimo non siano del tutto legali, qualunque egli siano, per reati maggiori o minori.

Vi ricordate quelli della Baia e tutte le grane che hanno avuto? Loro, i pionieri del p2p (torrent) per cosi dire, hanno fatto ancora parlare di se.
E' durata ben poco l'efficacia del provvedimento delle Fiamme Gialle nei confronti di Pirate Bay, il sito nato per lo scambio di file torrent, ampiamente usati per agevolare il download illegale di film, telefilm e dischi. A pochi giorni dal blocco del DNS (l'indirizzo numerico che corrisponde ad ogni sito), Pirate Bay ha già aggirato tecnologicamente il blocco, riaprendo l'accesso alla maggior parte degli utenti italiani

Non solo: il sito (di origine svedese) ha apertamente sfidato il governo. Aprendo la pagina del "Google dei Torrent" appare infatti un messaggio per gli utenti italiani. L'incipit è da toni di sfida "Siamo abbastanza abituati a paesi fascisti che non consentono la libertà di espressione, moltissimi piccoli paesi con dittatori hanno bloccato il nostro sito, perchè veicola contenuti pericolosi per il regime". Nel testo, Pirate Bay, sembra conoscere bene l'attualità politica italiana: "Berlusconi è la persona più potente nei media italiani, possedendo molte compagnie che competono direttamente con Pirate Bay: vuole mantenere lo status quo".

Questo messaggio può essere letto su diversi piani. Da una parte il popolo del web sa come proprio il meccanismo torrent sia stato ampiamente utilizzato per diffondere materiali ampiamenti contestati nel nostro paese, come Rai8t e il documentario Citizen Berlusconi. Dall'altra è ben nota la notizia della causa di Mediaset contro YouTube e il blocco del sito V-Cast, servizi che veicolano contenuti televisivi di Mediaset. La richiesta di blocco di V-Cast, e di risarcimento da YouTube, sono avvenute contestualmente al lancio di Ri-Video, il sito con il quale Mediaset ripropone, con download a pagamento, l'acquisto dei suoi contenuti televisivi. In realtà, per essere precisi, il blocco del sito è solo frutto di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Bergamo e trasmesso a tutti i provider italiani, legato a indicazioni del precedente governo.

Attualmente, grazie ad un cambio dei DNS, l'accesso a Pirate Bay è stato ristabilito per la maggior parte degli utenti. Inoltre, già da una settimana, in molti usavano open DNS per accedere al sito in forma anonima, senza incorrere in alcun blocco. Open DNS era un sistema ben conosciuto, perchè già utilizzato per visitare i siti con "country lock" (cioè con contenuti accessibili solo in alcuni stati). Inoltre, in un periodo di grave crisi di gestione dei DNS da parte di Telecom nel 2007, molti esperti consigliavano già Open DNS per aggirare il problema e velocizzare la navigazione.

Proseguendo la sua beffa, nello stile "piratesco" del sito, Pirate Bay ora propone agli italiani anche una versione tradotta nella loro lingua del loro sito, LaBaia.org.
Al di là della posizione inevitabilmente critica da prendere nei confronti della pirateria, il vero problema è che l'attuale sistema utilizzato per agevolare il download è davvero difficile da ostacolare. I file .torrent, quelli da scaricare per avviare il download, posso diffondersi per tutta la rete, così come un banale file .jpg o .doc. PirateBay è solo un motore di ricerca di questi file, un Google specializzato in torrent. In realtà è possibile usare lo stesso Google per ottenere risultati di ricerca simili (per cercare un documentario su pechino, scriverò in Google "Pechino Documentary Torrent"). L'idea di bloccare l'accesso a Google, al momento, risulta vagamente utopica.

Era ora che qualcuno la facesse in barba a questi dittatori che utilizzano ogni arma a loro concessa (carta bianca su tutto o quasi) per salariare tutto, tra non molto anche l'aria che respiriamo e per giunta poi con prezzi che solo pochi posson permettersi. 

Ma allora il loro motto quale sarebbe, chi non può pagare soccomba e zitto???

La gente è stanca, lavora (quelli fortunati) dalla mattina alla sera per una misera paga, sempre più ristretta, grazie al ricatto e l'inganno di essere sostituiti in men che non si dica con i tanti stranieri pronti a sobbalzargli in testa, mentre i prezzi aumentano su tutto. Gli altri invece, quelli che il lavoro l'hanno perduto... muoiono o finiscon per strada in attesa di morire.

La gente a fame ed è stanca. Gli avvenimenti capitati negli ultimi tempi (altro che psicosi o psicolabili improvvisati) sono solo il preludio della catastrofe che stà per avvenire e non mi riferisco al 2012 e alla fine della civiltà predetta dai Maya, ma a tutt'altro e cioè alla rivoluzione che presto avverrà se qualcuno su in alto non si deciderà a fare qualcosa, invece di aspettare che le cose vadano a posto da sole, accaparrandosi nel frattempo quanto più gli è possibile, e sistemando pure tutti gli impicci ed inghippi in cui è implicato prima che vi ci affoghi. Ma la fine che gli sarà riserbata sarà più atroce e crudele ed è questo che lui ostenta a capire, fino a quando non avverrà. Che se la goda pure ora, lui e i suoi più vicini "amici e parenti", perchè presto c'è ne sarà per tutti e non è la profezia di un pazzo o.. "psicotico", state a guardare!!!

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Megavideo chiude, che sia la fine dello streaming in italia?

MegavideoI film in streaming sono stati, insieme al social network Facebook, il vero fenomeno del web in questo ultimo anno, infatti in poco tempo internet si è popolato di siti e blog che permettono di guardare film online sul pc senza scaricare niente.
Come è facile capire questa pratica non è assolutamente legale perchè viola le leggi sul copyright, e infatti ultimamente la polizia postale sta pian piano facendo chiudere tutti i siti che forniscono link al servizio di videosharing Megavideo, dove gli utenti caricano i film per condividerli con gli altri.

Basti pensare che dopo la chiusura del forum AnimeDb avvenuta qualche tempo fa, solo nell'ultima settimana sono stati fatti chiudere diversi altri siti come Vedogratis, iFilmissimi, ItaliaFilm,....

Ma la notizia più tragica per tutti gli utenti che ormai erano abituali fruitori dei film in streaming è arrivata ieri, Megavideo è stato chiuso, o meglio dire oscurato e non è più raggiungibile dagli utenti che tentano di accedere dall'Italia, o almeno non da tutti visto che per ora è stato oscurato sulla maggior parte dei dns server di isp nazionali, ma presto non sarà più raggiungibile da nessuno.

Naturalmente l'oscuramento è aggirabile utilizzando proxy internazionali o servizi come Megastreaming.tk, ma vista la dura lotta in corso contro il fenomeno dei film streaming meglio non rischiare perhè potrebbero esserci sanzioni anche per gli utenti che tentano di fare i furbi!

Possiamo dire addio ai film in streaming?
E presto forse anche al p2p in generale?
 
L'Italia di Mediaset vuole costringerci a pagare tutto e non avere altra alternativa se non quella!!
 

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Il P2P va in pensione e arriva il P4P

Una nuova rete che permette di scambiare in maniera più rapida dati e informazioni. E migliorare soprattutto la coesistenza tra le reti "alla pari" e i fornitori di accesso a Internet, che se possono (come negli Usa) le censurano per non "sovraccaricare" il proprio network. Un dubbio cruciale per il loro successo però rimane: cosa è possibile scambiare nel P4P?

Secondo Wikipedia in edizione inglese, P4P è l'acronimo di "Proactive network Provider Participation for P2P (i.e. P4P)". Cioè un rete che gestisce in maniera proattiva la partecipazione alle reti P2P, cioè le reti sulle quali si scambiano dati tra utenti "alla pari" e non in maniera centralizzata attraverso una architettura server-client.
Il P2P è una delle più radicali rivoluzioni portate da Internet, dato che consente direttamente agli utenti di scambiare a costi bassissimi i materiali senza bisogno di un costoso (e individuabile) "centro" che fornisca il servizio. In pratica, il paradiso di chi ama vivere pericolosamente al di là delle leggi sulla tutela del diritto d'autore e della proprietà intellettuale. Ma...

C'è un ma, infatti. Questi sistemi, che generano la stragrande maggioranza del traffico su Internet - si parla del 70-80% del totale dei pacchetti scambiati in rete - sono in effetti la bestia nera dei fornitori di accesso. Ad esempio, Comcast, uno dei più grandi negli Usa, ha cercato in tutti i modi di filtrare i pacchetti del Tcp/Ip per evitare che si ingolfassero le sue reti. Non solo per un motivo di opportunità legale, come potrebbe sembrare soprattutto se si seguono i tentativi sempre più reazionari di Riaa e associati di "spezzare le reni" al download illegale a suon di cause. C'è anche la preoccupazione, per altri versi discutibile, che il sovraccarico di uso delle reti che forniscono la connettività agli utenti "tosti" che lasciano computer a scaricare Terabyte e Terabyte di dati abbia un costo tangibile. Il mondo, dicono gli ISP, sarebbe molto più bello se la gente guardasse la mail, navigasse (poco) e scaricasse più servizi a valore aggiunto (tipo la web tv offerta dai singoli provider in modalità wallet garden).

Non parliamo poi dell'evoluzione delle reti cellulari per i dati: arrivano le tariffe flat ma arrivano anche le limitazioni. Certo, sarebbe comodo tagliare il cordone ombelicale in rame con la telco locale e potersi dedicare esclusivamente ai nuovi marchingegni senza fili ad alta velocità figli dell'Umts (e vedete le pubblicità con i 7,2 Mbps teorici sugli autobus e nei giornali?). Peccato che ci siano i limiti di gigabyte e soprattutto di tipo di pacchetti in agguato. Se si usa il P2P anche solo per avere l'ultimo aggiornamento della propria distribuzione di Linux (i difensori del P2P citano sempre questa come linea di difesa, peraltro minoritaria perché non risulta che ci siano milioni di appassionati che scaricano quotidianamente Terabyte di Debian e Ubuntu) la telco mobile ti butta fuori dal servizio, ti scherma e magari, se può, ti fa fare anche una bella visitina dalla Guardia di Finanza.

Uno dei problemi è la pervasività dell'architettura P2P che non conosce limiti e ostacoli soprattutto nello sfruttamento della banda: prende e dà con libertà, soprattutto se percepisce che si può (come sanno ad esempio gli utenti di Fastweb in fibra, che garantisce simmetria tra il download e l'upload con risultati entusiasmanti per chi si approvvigiona da uno dei suddetti utenti). Per rendere il P2P un "migliore cittadino" della rete e dare in qualche misura un ordine alla cosa, ecco che spunta fuori questo nuovo acronimo - P4P - che promette in buona sostanza di rendere più "sensibile all'area" . Come dire: inutile scaricare da uno che sta negli Usa se noi siamo a Posillipo: magari lo stesso file che cerchiamo via software P2P è disponibile anche da un utente sulla Circumvesuviana. Perché non ottimizzare allora la banda, evitando così di saturare un centinaio di router che devono reindirizzare tonnellate e tonnellate dei nostri "stupidi bit"?

L'Hybrid P2P parte dal presupposto che si possa creare una infrastruttura software più intelligente di quella caratterizzata sinora dai nostri sistemi "alla pari". Wikipedia è sufficientemente entusiasta dell'idea (o almeno lo è chi si è preoccupato di scrivere la relativa voce) da fornire il link diretto alle email di Laird Popkin e Doug Pasko (i fondatori dell'iniziativa) per avere migliori informazioni su come funzioni la cosa e consentire ai due fortunelli di costruire con più agio il loro piccolo business in rete. Zdnet fornisce invece uno schema del funzionamento della rete P4P, mentre infine ArsTechnica lo ha testato ed è giunta alla conclusione che si tratti di un sistema più efficace, soprattutto quando ad utilizzarlo è per l'appunto una Telco desiderosa di risparmiare.

Per quanto riguarda l'anonimato, o privacy, e la possibilità di far passare attraverso la rete i contenuti che più aggradano gli utenti e non i provider, è tutto un altro discorso. Anche se l'idea che migliorare il P2P in senso tecnico anziché impedirlo è almeno un buon punto di partenza rispetto a quello tutto giocato nelle aule di tribunale della Riaa...

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